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La metamorfosi (seconda ed ultima parte)


di knoor
13.07.2020    |    10.695    |    10 9.2
"“Togliti le mutandine e vieni qui sopra” Giorgia obbedì senza fiatare e sali sulla poltrona calandosi sopra il bastone del nostro ospite..."
Il vecchio sfilò dal taschino della giacca un sigaro e, senza dire nulla, lo passò sotto il naso per sentirne il profumo: “Non ti dispiace vero?” Mi chiese, mentre con il sigaro in bocca e l’accendino in mano già si apprestava ad accendere senza aspettare la mia risposta. Non dissi nulla solo un gesto di assenso e lui diede due vigorose boccate, così che il tabacco comincio a bruciare.
Tenendo con eleganza il sigaro tra le dita ed assaporando il gusto del tabacco sorrise con il suo sorriso autoritario e guardò mia moglie seduta sulla poltrona con le gambe accavallate: “Bene bene ragazzi, penso che ci divertiremo oggi non credete?”
Fui subito soggiogato dal suo potere ipnotico e dalla sua autorità, a casa di solito noi non fumiamo, quel suo gesto aveva un significato chiaro: a casa mia lui avrebbe potuto fare quello che avrebbe voluto come un nobile medioevale nella casa dei suoi servi.
Giorgia ed io ci guardammo lei era magnifica nel suo vestito elegante: curiosa ed impaurita.
Io tremavo di desiderio e di paura.
Sul tavolino basso e tondo di cristallo di fronte a noi c’era un pacco regalo chiuso.
“Non apri il mio regalo Giorgia?”
Dissi, mentre il profumo del sigaro si diffondeva nella stanza come un’essenza magica.
Giorgia prese il pacco sulle ginocchia e cominciò a scartarlo sollevò il coperchio e rimase a bocca aperta: depose nuovamente il pacco sul tavolo.
Il vecchio si alzò e prese la scatola aperta , dentro vi era un collare di cuoio foderato nella parte interna di velluto nero legato ad una catena sottile di metallo con una impugnatura di legno scuro.
“Dovremo farla rigare dritto” mi disse ridendo, con il sigaro tra i denti.
Giorgia sorrise appena allargando una mano sulla scollatura del vestito.
“Vedi Luca” ho cercato di capire la tua psicologia “disse il vecchio che si era nuovamente seduto sul divano e teneva il collare in una mano e l’impugnatura nell’altra.
“Sei una persona complessa e hai desideri complessi, questa è una fortuna perché potremmo guardare insieme nell’abisso delle nostre pulsioni”. Parlava lentamene e con calma guardandomi fisso negli occhi.
“La prima scoperta che hai fatto grazie a me è Giorgia” riprese sempre giocando con il collare che ora teneva in una mano mentre con l’altra teneva il sigaro.
“Si proprio Giorgia... non dico che tu non la scopi bene, sei un bellissimo uomo sei giovane e vigoroso, ma vedi Giorgia è una femmina piena di disideri nascosti. Non è una ragazza normale è nata per la schiavitù in senso sessuale, intendo, si eccita veramente solo nei rapporti di sottomissione. Questo tu, nella tua ingenua interpretazione della vita di coppia non lo avevi capito. Ora che lo sai imparerai ad obbedire vero ragazzino?”.
La voce del vecchio era ipnotica. Quando mi disse che averi imparato ad obbedire, cominciai a sentirmi l’uccello gonfiarsi nei pantaloni.
“Avanti prepara tua moglie alla festa. Falla spogliare”. Ordinò.
Mi avvicinai a Giorgia, le chiesi di alzarsi e le feci scivolare le spalline del vestito sulle spalle, sfilai sulla schiena la cerniera ed il vestito scivolò a terra facendole corolla intorno alle gambe. Giorgia rimase nuda con le mutandine di pizzo e le scarpe, il suo perfetto culo tondo risplendeva nella luce soffusa della stanza come il disco della luna in una notte d’inverno. Il vecchio mi diede il collare, Giorgia aveva gli occhi liquidi di libidine e si teneva le braccia incrociate sui seni per uno strano pudore. Notai il movimento delle cosce che si sfioravano nervose e sensuali. Aveva raccolto i capelli dietro la nuca ed il collo elegante e sottile sembrava quello di un cigno o di un angelo. Il collare aveva una chiusura elaborata di metallo con una piccola chiavetta, ero di fronte a lei e ci guardammo negli occhi in modo intenso e complice. Il suo sorriso segreto, tutto per me, mi fece battere il cuore, era come un ringraziamento per avere capito la sua curiosità ed i suoi desideri più nascosti.
Passai il collare al vecchio e lui le disse di inginocchiarsi.
Mi sedetti sul divano ammirando mia moglie mentre si chinava tra le gambe del vecchio come di fronte ad un altare.
Il culo bene in vista sopra i talloni.
Giorgia cominciò ad aprire la patta dei pantaloni all’avvocato e poi vidi la sua nuca chinarsi e cominciare ad oscillare su e giù ed udii il suono della carne, delle labbra e del piacere:
“Come succhia bene la tua puttanella...”
Mi disse sorridendo e continuando a fumare poi con tutta tranquillità le pose una mano sulla nuca : “brava così succhia fai vedere a tuo marito come fai...il ragazzino si eccita scommetto”. In quel momento lei si voltò verso di me per guardare cosa stessi facendo, aveva la bocca sopra il grosso pisello che teneva con una mano e un filo di saliva univa le sue labbra alla cappella del bastardo. Quest’ultimo la richiamò subito all’ordine.
“Avanti non distrati troia!” Le disse. E Giorgia riprese a succhiare rumorosamente il cazzo del suo padrone.
Aprii la patta dei pantaloni e presi a masturbarmi eccitato da quella visione che mi riempiva di odio e di libidine.
Il vecchio mi vide. Tirò il collare e fermò Giorgia con la consueta arrogante autorità.
Si alzò e spense il sigaro nel vaso di una pianta del salotto. Mi si avvicinò io ero seduto con la mano nei pantaloni, lui aveva l’enorme uccello lucido e duro in bella vista. Giorgia in ginocchio davanti a noi.
“Spogliati ragazzino” disse.
Io obbedì e presto fui nudo davanti a lui.
Un uomo grasso e peloso con una barba folta e grigia e gli occhi di fuoco come un diavolo ed io, con i muscoli scolpiti ed il corpo depilato.
“Avanti toccalo frocetto guarda cosa piace alla tua mogliettina.”
Quel uomo aveva nella voce una forza spaventosa ed irresistibile allungai la mano trepidante sul suo enorme cazzo, era un serpente di di carne, un tizzone ardente. Mio Dio, la mia metamorfosi stava compiendosi.
Mi allungó la mano dietro la nuca.
“Svelto inginocchiati” non credevo a quello che stava succedendo mi ritrovai, quasi senza accorgermi, in ginocchio davanti al vecchio.
“Coraggio succhia bellezza” mi disse quel diavolo ed io avvicinai le labbra alla sua cappella e presto cominciai a succhiargli il pisello. Sentivo il suo cazzo gonfiarsi tra le mie labbra e quasi soffocarmi, mi teneva la testa attaccata al suo membro, il mio uccello era duro come un sasso, quella terribile umiliazione mi eccitava alla follia.
“Ora sai cosa le piace... e più tardi lo saprai ancora meglio”. Disse mentre mi strappava via tenendomi per i capelli.
Tornò verso Giorgia che, vedendo quella scena si stava accarezzando convulsamente i capezzali ed un mando era affondata tra le cosce.
Il vecchio si spogliò velocemente e si sedette sulla poltrona, il pisello adagiato sul ventre gonfio.
“Togliti le mutandine e vieni qui sopra”
Giorgia obbedì senza fiatare e sali sulla poltrona calandosi sopra il bastone del nostro ospite.
Vidi la sua figa aprirsi, con qualche sussulto, le dita di Giorgia guidarono il grosso pisello del vecchio nei petali segreti del suo corpo. Presto cominciò ad ansimare muovendo il culo e la schiena come in una danza.
Lui le teneva i fianchi accarezzandola in modo gentile a dispetto della sua autorità.
Giorgia era in gabbia e godeva, godeva perché quel grosso cazzo era per lei irresistibile.
“Guarda frocetto” disse il vecchio mentre impalava mia moglie “smettila mi menartelo che per quello avrai ancora tempo...ora vieni e prepara il buco del culo della tua puttanella”.
Mi avvicinai ai due, lui la montava con decisione ad un ritmo lento, il culo di mia moglie era in bella vista con il bottoncino rosa leggermente schiuso, affondai la lingua tra le natiche di Giorgia e cominciai a leccare.
Giorgia venne quasi subito urlando ed io percepii in modo netto le vibrazioni del suo orgasmo.
“Impazzisco...” disse “non riesco a trattenermi abbiate pietà ragazzi”.
Il vecchio rispose “Non ti vergogni puttana? Venire in questo modo come una ragazzina.
Avanti ora ci facciamo aiutare da tuo marito... vedi di non fare storie. Dai frocetto prendimi l’uccello e puntalo tra le natiche di tua moglie”.
Non mi rimaneva che eseguire gli ordini.
Gorgia tremava per l’eccitazione ed io puntai la cappella di quell’uomo sul orifizio anale di mia moglie; Lei ruotó ed inmarco un po’ la schiena per trovare l’inclinazione giusta e facendo questo aumentava l’eccitazione del vecchio.
“Hai visto come lo cerca la puttanella? Dai muoviti che così ti entra tutto”. Aggiunse rivolto verso di lei.
“Piano” disse lei “piano è troppo grosso”
Mentre implorava di fare piano però la carne si dilatò un po’ e subito il maiale affondó il suo colpo tenendola ben ferma con le mani sui fianchi.
“Dai che ti inculo bellezza scendi giù sul pisello e sculetta appena appena...così brava. Fai vedere come facciamo in ufficio.
Sai frocetto” aggiunse sorridendo “io sono vecchio e di femmine ne ho avute qualcuna, ma nessuna così troia come tua maglie. Ora vedrai che viene anche con questo affare dietro.
Anzi le piace ancora di può vero dolcezza?”
Giorgia si inclinò allora sul torace del suo torturatore ed inclinò il volto sulla spalla del vecchio, lui con delicatezza ed amore le accarezzò la nuca come per consolarla e con l’altra mano scese lungo la schiena. Stavolta era la carezza di un amante affettuoso.
Intanto però il cazzo del vecchio le fiammeggiava nel culo.
Era uno spettacolo terribile e meraviglioso, un incantesimo dal quale non riuscivo a distogliere lo sguardo.
Il toro, con consumata esperienza, stava accelerando i movimenti...Giorgia. Incredibile, lo sentivo da come ansimava, stava godendo e presto le sentì dire: “Maledetto bastardo... eccomi ancora!”
Vidi il corpo di mia moglie, che mai con me aveva neanche immaginato di provare un orgasmo anale, scosso da una serie di frustate invisibili le sue dita stringersi e le mani del vecchio tenerle i fianchi con più forza.
“Dovresti sentire come stringe con il culo quando gode, scommetto che non hai mai provato, ma ti garantisco che è una forza della natura, è come tenerglielo in bocca è come se succhiasse con questo culetto da puttana.
Ora alzati bambolina che non abbiamo finito...”
Giorgia si levò e quando il palo le uscì dal culo sussurrò ancora.
“Vado a lavarmi l’uccello poi turno... preparati frocetto! C’è ne anche per te!”
Dio cosa mi stava succedendo? Non sono mai stato omosessuale, ma ero troppo eccitato dal venire così umiliato ed usato ed ora il pensiero che il vecchio mi avrebbe montanto con il suo vigoroso membro da mulo, mi terrorizzava e allo stesso tempo non riuscivo a resistere al suo fascino.
Giorgia cominciò a baciarmi voluttuosamente pazza di desiderio “amore, amore, amore...perdonami amore io non riesco a resistergli”. Diceva.
Il vecchio ritornò: “Ciao piccionicini! Vedo che vi state ritrovando. Mi sento il salvatore del vostro matrimonio”. Disse con ironia.
Si avvicinò a me e mi accarezzo il viso.
“Ora ho bisogno della tua collaborazione...tu pensi che io voglia incularti? Ma non è esattamente così...io vorrei che tu lo desiderassi mi segui frocetto? “
Non capivo. O forse capivo fin troppo bene.
“Tu ora dovrai desiderarlo e nel momento che lo desidererai allora dovrai chiederlo e supplicare per questo...” e dicendo così mi mostrò il grosso pisello semi rifido ma ancora più impressionante.
“Vieni qua bambina” disse a Giorgia “in ginocchio fammi godere ancora”.
Quanto era perverso il suo gioco, quanto autoritaria la sua mente...mi aveva letto come un libro ed ora cominciavo a capire e a desiderare anche l’estrema umiliazione. Mentre vedevo mia moglie chinata come una schiava che lo succhiava senza ritegno e le sue dita posate come uno artiglio sulla nuca di lei come a sottolineare il suo dominio virile. Ecco io lo desiderai come lui mi aveva ordinato. Desiderai essere schiavo anche io, come lo era lei.
“Ti prego” implorai “sbattimelo nel culo quando vuoi sono pronto”.
Il vecchio sorrise “bagnamelo bene puttanella, che ora lo voglio scaricare nel culetto atletico del tuo maritino”.
Il vecchio non perse tempo. Come al solito aveva il lubrificante nella giacca e lo prese.
“L’hai mai preso? Scommetto che ti piacerà. Avanti allarga le gambe ed appoggiati alla parete.
Bravo così chinati un po’ verso di me. Così bravo.
Non avere paura concentrati sul tuo desiderio”.
A questo punto senti il lubrificante corrermi lungo la schiena mentre Giorgia guardava lo spettacolo eccitata come una ninfa.
Le dita del vecchio cominciarono ad ungermi accarezzandomi il culo ed I coglioni.
“Voi palestrati vi rasate sempre anche il culo... così sembrate proprio femmine”
Senza troppi indugi mi appoggiò la cappella dietro, io mi piegai e subito il suo glande come una grossa albicocca mi aprí.
Fu doloroso ma eccitante...l’uccello mi stava dritto some un bastone.
“Ma che bravo...sicuro che è la prima volta forocetto? Dai ora lo spingiamo ancora un po’ si così, ma il tuo è un talento naturale...non sei proprio una troia come tua maglie però ci vai vicino” sentivo le sue mani tenermi I fianchi e presto mi impalò con tutto il vigore del suo cazzo.
“Avanti Giorgia guarda tuo marito che razza di erezione. Dai che lo facciamo venire prendiglielo in bocca”.
Giorgia obbedì e così per me non ci poteva essere più scampo, oramai il grosso uccello del vecchio, inculcandomi, sollecitava i centri del mio piacere mentre mia moglie mi succhiava l’uccello avida e desiderosa.
“Bravo muovi il culo... siiii ora te lo riempio di sborra come faccio con tua moglie tutte le sere...ti piace vero?
Ora capisci? Guarda come sculetta tuo marito per farmi venire. Sei proprio una femmina adesso”.
Lo ero davvero, la mia terribile metamorfosi era completa e mentre il vecchio mi riempiva il culo con la sua schifosa sborra facendomi tremare di piacere ad ogni vigoroso rintocco del suo orgasmo, venni in faccia a Giorgia che succhiava e mugolava ebbra della nostra totale perdizione e distruzione.













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